MAV – MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE

MAV – MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE

MAV: il primo Museo Archeologico Virtuale

Ad Ercolano nasce il Museo Archeologico Virtuale (MAV), il primo museo interamente virtuale, ideato e progettato da Gaetano Capasso e dalla Capware, ubicato nella struttura di un ex edificio scolastico a 50 metri dagli scavi archeologici.

Tre anni di lavori, 10 milioni di euro la spesa complessiva, oltre 70 installazioni, realtà virtuali, ologrammi, elettronica sperimentale.
Il tutto su 1500 metri quadri di superficie dove tecnologia e cultura si intrecciano in un percorso immersivo e suggestivo senza precedenti.
E’ il luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le nuove tecnologie, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti, fedelmente, ambienti e costumi degli antichi abitanti.

Un ‘Parco a tema culturale’ su 1.500 metri quadri di superfice e 1.200 metri lineari di pareti trattate con intonaco romano a calce ad encausto che delimitano un percorso visivo e tattile attraverso una suggestiva e minuziosa ricostruzione delle città archeologiche dell’area napoletana. Oltre 70 le installazioni multimediali, gestite da un software in grado di riconoscere il visitatore al suo ingresso se adulto o bambino, italiano o straniero, grazie a un badge RFID.

Dopo una prima sala dedicata all’illustrazione multimediale del concetto di ‘intelligenza connettiva’ (Derrick De Kerckove), il viaggio prosegue tra il suono delle voci e i volti degli antichi ercolanesi, che si rivolgeranno al visitatore raccontandogli la loro storia. Da qui l’iter nella ricostruzione dei cunicoli borbonici. ‘’In quei luoghi – dice CAPWARE – si potrà rivivere la meraviglia della scoperta, e recuperare lo stupore di chi per primo vide emergere dalla roccia tracce di un passato sepolto e dimenticato’’. Qui sarà possibile con i movimenti del corpo ‘muovere’ l’acqua contenuta in una vasca oppure ‘ricostruire’ un mosaico.

Da una parete ‘infranta’, un fascio di luce mostrerà parte di una villa patrizia mentre, in contemporanea, un masso cadrà nell’acqua antistante lanciando spruzzi virtuali che giungeranno reali al visitatore. Usciti dai cunicoli, un sottilissimo muro d’acqua nebulizzata, raffigurante una nube piroplastica, ci immette in un mondo fantastico: stupendi panorami, aree urbane vive, scene agresti, interni delle case.

Lungo il percorso tattile e visivo, computer, scanner, ologrammi e schermi tridimensionali, si uniformano perfettamente al contesto ambientale.
Cuore del Mav è il Cave (la ‘caverna’): un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini, cortili delle case di Pompei, Stabia ed Ercolano. E’ un sistema che permette di riprodurre ricostruzioni virtuali di ambienti e luoghi in un’area tridimensionale. ‘‘E’ una vera e propria camera di decompressione temporale e virtuale che ci porta nell’antica area napoletana prima dell’eruzione del 79 d.C. ’’ sottolinea Valter Ferrara, direttore del MAV. E gli fa eco Derrick de Kerckove, direttore del McLuhan Program dell’Università di Toronto e primo tra gli studiosi di comunicazione a interessarsi al Progetto Mav il quale sostiene: ‘’nessuna, fra le migliori ricostruzioni archeologiche ha ricevuto un’attenzione tecnologica e artistica più profonda di questa’’.
Suggestivo il percorso attraverso una strada ‘affollata’ da donne al mercato, venditori e comuni cittadini. E’ la Soundgallery uno dei tanti sistemi interattivi ideato da Capware unicamente per il MAV. La ‘macchina’ anche qui, riconosce il visitatore e in base alla sua identità, ai tempi di sosta, produce suoni spazializzati che comunicano congiure, parole, sensazioni. Quando il visitatore si ferma, viene ‘intercettato’ grazie a un sistema acustico in cui – a differenza di un altoparlante comune – da cui il suono si espande nell’ambiente circostante, il segnale si forma in un punto dello spazio lontano dalla sua origine. Così è possibile indirizzare un suono in qualsiasi direzione, senza che si percepisca la sua origine, ingannando l’ascoltatore. Questo sistema viene utilizzato anche dall’Esercito Americano per ingannare le truppe nemiche. Ci appare nell’area delle Terme, la ‘stanza dei profumi’, dove un sofisticato macchinario riprodurrà, odori di spezie, di unguenti e balsami usati in quel periodo. Giungiamo infine al ‘Lupanare’, stanza deputata al piacere, con le immancabili pitture erotiche. Il sistema di riconoscimento, se avverte la presenza dei bambini, come d’incanto sostituirà le immagini.
Il viaggio nel ‘virtuale’ termina qui. Un lampo di luce indica che il percorso è giunto al termine e traccia la strada per il ritorno alla realtà.